Centre for Defence Strategies

Ingresso nell’UE, sanzioni contro la Russia e il veto di Orban. Come si è concluso il vertice storico dei leader dell’Unione Europea

Viktoriya Vdovychenko, Program Director for Security Studies, Center for Defence Strategies


I leader dell’Unione europea hanno concordato l’avvio dei negoziati di adesione per l’Ucraina e la Moldavia, nonché lo status di candidato per la Georgia. Inizia ora un complesso processo di adattamento e riforma. Allo stesso tempo, i leader dell’UE hanno adottato una decisione importante, ovvero la creazione di un fondo speciale per l’Ucraina da 50 miliardi di euro (Ukraine Facility), destinato al periodo 2024-2027. Tuttavia, la votazione per l’assegnazione di questo sostegno finanziario all’Ucraina è stata rinviata. Il Primo Ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, ha posto il veto e ha dichiarato che avrebbe sbloccato la procedura una volta che l’UE avesse sbloccato i fondi per l’Ungheria. Allo stesso tempo, il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato che i leader si riuniranno straordinariamente a gennaio 2024 per risolvere anche questa questione.

Ha detto “sì”

Il Consiglio europeo ha adottato una storica decisione: avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina e della Moldavia all’Unione europea. In pratica i citati Paesi sono passati dal terzo gradino (status di candidato) al quarto (avvio dei negoziati). In totale, ci sono nove di questi gradini e l’ultimo è l’adesione all’UE.

Ora la Commissione europea inizierà a preparare i dettagli tecnici dei futuri negoziati sull’adesione dell’Ucraina all’UE, noti come quadro negoziale. Se in futuro si accerterà che l’Ucraina avrà soddisfatto tutti i criteri precedentemente stabiliti dalla Commissione, questo quadro potrebbe essere anche approvato al vertice dell’UE nel marzo 2024.

“Una vittoria dell’Ucraina. Una vittoria per tutta l’Europa. Una vittoria che motiva, ispira e rafforza”, ha scritto il Presidente Zelensky.

Durante la riunione del Consiglio europeo sono stati affrontati anche altre tre questioni legate all’Ucraina: l’approvazione di un pacchetto di aiuti finanziari da 50 miliardi di euro, finalizzato a sostenere la stabilità macroeconomica del Paese, il proseguimento del finanziamento nel quadro del Fondo europeo per la pace (per fornire assistenza letale e non) per un importo di 20 miliardi di euro e l’adozione del 12° pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa.

A causa del veto del Primo Ministro ungherese Viktor Orban, la decisione riguardante l’assistenza di 50 miliardi di euro è stata rinviata a gennaio, quando i leader dell’UE si riuniranno in modo straordinario. L’importante è che la questione sia affrontata in modo completo all’interno delle modifiche al bilancio dell’UE, già approvate fino al 2027. I fondi dovrebbero essere erogati in tranche nel corso di quattro anni. E’ importante sottolineare che i leader dei paesi dell’UE hanno già raggiunto un accordo di principio: il fondo speciale per il periodo 2024-2027 sarà comunque attivato. Ora la questione è puramente procedurale.

Anche per quanto riguarda il 12° pacchetto di sanzioni, i leader europei hanno raggiunto un accordo. Le nuove sanzioni colpiranno altri cittadini russi, enti pubblici e corporazioni che sostengono la guerra contro l’Ucraina. I dettagli non sono stati ancora resi pubblici, ma la Commissione europea ha raccomandato di bloccare i profitti commerciali derivanti  della vendita di diamanti russi e di imporre sanzioni a individui, tra i quali il figlio dell’ex primo ministro russo Dmitri Medvedev.

La conclusione del Consiglio europeo include anche importanti posizioni sul sostegno militare all’Ucraina, in particolare attraverso il Fondo europeo per la pace, la Missione dell’UE per l’assistenza militare e quella bilaterale degli Stati membri dell’Unione europea. È importante sottolineare che l’UE non ha ancora raggiunto l’obiettivo di fornire all’Ucraina un milione di proiettili. Per rispettare l’impegno nei tempi stabiliti (entro marzo 2024), le aziende europee dovranno necessariamente ridirezionare le loro esportazioni di munizioni da paesi terzi. Inoltre, si è discusso di fornire all’Ucraina un numero maggiore di sistemi di difesa aerea.

Il tentativo di ricatto da parte di Viktor Orban non è riuscito

Era ben noto a tutti che il tentativo di ricatto di Viktor Orban sarebbe stato un ostacolo chiave sulla strada dell’Ucraina all’ingresso nell’UE. Il leader ungherese aveva costantemente dichiarato che l’adesione dell’Ucraina all’UE sarebbe stata ostacolata a causa della guerra, della corruzione, del grande (e concorrente) settore agricolo e delle presunte discriminazioni contro la minoranza ungherese, di cui Budapest accusava Kiev. In modo trasparente, Orban aveva fatto intendere ai colleghi dell’UE di essere disposto a scambiare l’apertura dei negoziati di adesione dell’Ucraina con denaro (30 miliardi di euro), che la Commissione europea aveva congelato a causa di questioni legate alla corruzione e al rispetto dello stato di diritto in Ungheria.

Tuttavia, proprio alla vigilia del vertice, Orban ha cambiato radicalmente i toni e ha affermato che l’UE non dovrebbe accogliere l’Ucraina. Questo ha notevolmente irritato sia i dirigenti dell’UE che i leader dei paesi membri dell’Unione.

Prima del vertice, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è recato a Budapest per convincere il leader ungherese. Il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato Orban a Parigi. Anche il capo dei Paesi Bassi, Mark Rutte, ha avuto un colloquio separato con lui. All’ultimo momento Macron, la premier italiana Giorgia Meloni e il Cancelliere tedesco Olaf Scholz erano tra coloro che si sono incontrati con Orban per un caffè e per convincerlo ad un ripensamento della sua e unica posizione contraria.

La Commissione europea ha finalmente sbloccato i fondi precedentemente congelati per l’Ungheria questa settimana, ma Budapest riceverà solo 10 miliardi di euro invece dei 30 previsti. Il governo di Orban dovrà soddisfare una serie di requisiti, tra i quali la lotta alla corruzione, un maggiore livello di trasparenza negli appalti pubblici, la protezione dei diritti LGBT+, un approccio più flessibile nella politica di asilo e molte altri.

Al momento storico del voto sul futuro europeo dell’Ucraina e della Moldova, Orban ha semplicemente abbandonato la sala. In base alle regole procedurali, la sessione è regolarmente continuata. Secondo quanto riferito dai media occidentali, questa azione potrebbe essere stata suggerita al leader ungherese dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Philippe Lamberts, parlamentare europeo e co-presidente del gruppo Verde al Parlamento europeo, ha commentato: “Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha rinunciato alle minacce di veto riguardo all’Ucraina. Tuttavia, se questo è il risultato di un pagamento di 10 miliardi di euro, è comunque un modo inaccettabile per l’UE”.

Balázs Orbán, consulente politico di Viktor Orban, ha aggiunto: “Non riteniamo che l’Ucraina sia pronta per i negoziati con l’UE. Di conseguenza, ci opponiamo all’inizio dei negoziati”.

Dopo la decisione del Consiglio europeo, gli Stati membri dovranno concordare all’unanimità un quadro negoziale specifico. Inoltre, nei prossimi anni saranno necessarie almeno 35 decisioni all’unanimità per sostenere l’adesione dell’Ucraina all’UE, con voti su ciascuna parte del documento quadro, nonché sull’accordo nel suo complesso.

I meme con Orban hanno invaso i social media, con particolare attenzione alla foto della premier lettone Evika Silina con il Primo Ministro ungherese. “La foto più calda di oggi dal Consiglio europeo”, ha scritto su twitter.com

Attualmente, i leader dell’Unione europea stanno discutendo l’aumento del bilancio per i prossimi 7 anni. La Commissione europea raccomanda un aumento delle spese dal bilancio dell’UE per il periodo 2024-2027 e propone che gli Stati membri contribuiscano con ulteriori 66 miliardi di euro per Paesi prioritari come l’Ucraina, l’innovazione, la competitività e la migrazione. Tuttavia, l’Ungheria ha bloccato anche questa discussione con il suo veto. Pertanto, è previsto un vertice straordinario dell’UE a gennaio. Parlando con i giornalisti, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato che 26 leader hanno accettato la proposta di bilancio. “Un leader, la Svezia, ha bisogno di consultarsi con il proprio parlamento, il che è una procedura normale per quel paese e un altro leader non è riuscito ad accordarsi”.

La revisione del bilancio include un pacchetto proposto di 50 miliardi di euro per l’Ucraina, oltre a spese per la migrazione (9,6 miliardi di euro), la difesa (1,5 miliardi di euro) e altre priorità rilevanti (9,1 miliardi di euro). Charles Michel ha rifiutato di specificare se l’UE adotterà una decisione bypassando il veto di Orban (nelle questioni finanziarie gli Stati membri dell’UE avrebbero questa possibilità), ma ha sottolineato che l’Unione europea manterrà gli impegni finanziari nei confronti dell’Ucraina.

Inoltre, la conclusione del vertice di questo Consiglio europeo contiene disposizioni sull’espansione stessa dell’UE. Oltre all’Ucraina, alla Moldova e alla Georgia, si parla anche dei Balcani. In breve, la discussione sull’avvio dei negoziati con la Bosnia ed Erzegovina è temporaneamente in pausa. L’Austria aveva cercato di spingere in avanti la delicata questione, anche a costo di aprire il processo negoziale per l’Ucraina, ma poi ha ritirato la sua richiesta. Anche la Macedonia del Nord ha compiti interni da svolgere, tra cui modifiche alla legislazione in materia di minoranze. Nel complesso, i Balcani occidentali hanno ricevuto un’altra dichiarazione sulle “porte aperte” verso l’UE.

Cosa succederà ora?

Ora l’Ucraina guarda al marzo 2024, quando si terrà nuovamente il vertice del Consiglio europeo e quando la Commissione europea presenterà la sua prossima relazione. Parlando con i giornalisti, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto: “Apriremo i negoziati e a marzo verrà pubblicato un rapporto sul quale prenderemo una decisione”.

All’Ucraina attende un lungo e meticoloso lavoro per allineare la sua legislazione a quella europea, condurre negoziati su ciascuna sezione dell’accordo di adesione. Poi Kiev dovrà aspettare che l’UE completi le sue trasformazioni interne per essere in grado di accogliere nuovi membri. Tuttavia, una cosa è importante: l’Unione europea ha dimostrato che può mantenere le sue promesse, nonostante l’opposizione dell’Ungheria.

Le discussioni sull’espansione dell’Unione europea rappresentano un riconoscimento nelle capitali chiave europee sul fatto che la Comunità ha bisogno di un’espansione geostategica. Questo ha permesso di raggiungere in due anni ciò che l’Ucraina non è riuscita a ottenere per decenni.

Quindi, l’Ucraina deve prepararsi per i negoziati tecnici e fare tutto il possibile per far progredire il processo il più velocemente possibile, in modo che nessuno pensi nemmeno all’idea di una “balkanizzazione” del futuro dell’Ucraina.

Source: The Global News